Lettera del Direttivo

una rilettura dell'incendio che ha appena distrutto l'intera residenza artistica del Circo all'inCirca.

incendio: il nostro punto di vista

Le emozioni che abbiamo provato in queste due settimane di emergenza sono grandiose e molto potenti: smarrimento e paura, angoscia eppure senso di purificazione. Abbiamo subito visto stringersi attorno a noi una comunità silente, che con tipica premura friulana si è fatta vicina in punta di piedi e ci ha manifestato il proprio sostegno: magari solamente portandoci una bottiglia di grappa per farci digerire un incendio mostruoso che ricorderemo per sempre e che cambierà le nostre vite.

Chi ci ha aiutato e che ci sta aiutando continua a farci notare che sappiamo “prenderla con filosofia”. Personalmente non crediamo si tratti di filosofia, è qualcosa di molto più grande, la definiamo fiducia. Fiducia in ciò che abbiamo costruito e che stiamo ancora costruendo, convinzione che tutto ciò vada oltre la distruzione, la certezza che queste non siano solo parole, ma uno stile di vita. È arrivata la prova del nove - la si potrebbe definire anche prova del fuoco... ma le circostanze ci fanno preferire l’algebra alla tradizione medievale. Un test per provare che tutti i gesti, le idee e i progetti di questi dieci anni di Circo all’inCirca non sono solo le parole di un intellettuale dette al vento di un mondo troppo veloce per fermarsi ad ascoltare. Siamo convinti che pensare diversamente sia agire e vivere diversamente, pensiamo che dentro l’oscurità sia ancora possibile avere il coraggio di sorridere; non soltanto perché siamo gli idioti ancora convinti che la bellezza salverà il mondo. Sicuramente siamo anche idioti, su questo non c’è dubbio: siamo artisti in un mondo che ha dimenticato la bellezza, siamo contemporanei dentro una società che ha la nostalgia dei “bei vecchi tempi”, siamo i circensi dello spettacolo dal vivo nell’epoca dello streaming e della riproducibilità, siamo inattuali, facciamo della leggerezza la nostra professione rimanendo in Italia mentre molti nostri colleghi scappano all’estero... e forse la situazione è anche un po’ peggiore di così perché siamo artisti-circensi-contemporanei-leggeri in Friuli Venezia Giulia! Abbiamo dovuto farci le spalle grosse e non arrenderci di fronte alle sconfitte per poter affermare con convinzione che è possibile piantare un seme dentro le logiche di auto-affermazione che stanno divorando il mondo.

Non solo sicuramente idioti però: il coraggio di sorridere anche quando il mondo si fa buio ci viene da tutti voi che state leggendo e non vi siete fermati molte righe fa; ci proviene dalla fiducia nelle relazioni positive che abbiamo visto crescere dentro i progetti dell’Associazione e per i quali vi siamo molto riconoscenti. Ci auguriamo che quanto ci sta accadendo sia un modo perché rileggiate assieme a noi le vostre vite e possiamo chiederci insieme che cosa stiamo rincorrendo. Stiamo rincorrendo un mondo oramai in fiamme o cerchiamo nonostante tutto di creare spazi in cui far crescere esseri umani? Ci sembra che l'universo corra verso una idea di benessere che non esiste più, verso un progresso che ha tradito tutti. Eppure continuiamo a correre nonostante gli incendi e le pandemie, convinti che solo correndo più veloce di loro potremo lasciarci alle spalle tutto. Non è così: le case bruciano e le pandemie non si fermano. Gli unici che possono fare la differenza siamo noi con ciò a cui decidiamo di dare più importanza: forzare le tappe, aprire a tutti i costi le palestre e dire che ogni cosa è una grande ingiustizia, oppure ancora una volta provare a pensare ed agire in modo alternativo aprendo nuovi spazi; aggirare l'ostacolo oppure viverlo dimostrando che sappiamo interpretarlo e modificarlo. Il mondo brucia e noi non abbiamo più neppure il vocabolario per gridare “al fuoco”. Siamo inermi di fronte a scelte che sono sempre “più grandi di noi”: perché infondo se tutti la pensano in un certo modo non è possibile andare contro corrente. Eccoci qua dunque, a dire che non esiste soltanto questa logica, armati solamente del nostro scandaloso sorriso di fronte alla disgrazia, a dirti che se vuoi credere nelle alternative di vita noi siamo pronti ad ascoltarti e a ripartire, ancora una volta, assieme a chi crede nel nostro modo di pensare e di vivere.